Matteo 13,10-17 – Giovedì della XVI Settimana del TO (27 luglio 2023) –

Perché Gesù usa le parabole? Leggendo la pagina del Vangelo di oggi si ha come l’impressione che più che essere una maniera di farsi capire è un modo per non farsi capire: “Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono”. In realtà Gesù usa le parabole perché esse sono l’unico modo per dire cose che la maggior parte dei suoi ascoltatori non riuscirebbe a capire se non attraverso l’uso delle immagini.

Per fare un esempio dovremmo dire che quando una persona non è abituata alla luce ma al buio se fosse messa di fronte alla luce del sole invece di vedere ne rimarrebbe accecata, ma se gli si indica la luna allora i suoi occhi riescono a sopportarne la luce. È sempre la luce del sole ma è luce riflessa. Ovviamente non è la stessa cosa, ma è l’unico modo per iniziare a fare esperienza della luce.

Le parabole sono racconti che danno l’impressione di far capire cose grandi, ma la verità di quelle cose grandi è talmente grande che solo un dono può renderci capaci di farne esperienza. Questo dono si chiama fede: “Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l’udirono!”.

Il dono della fede è il dono di comprendere cose che con la nostra sola ragione e con le nostre sole forze non riusciremmo mai a comprendere. C’è però da dire che questo dono implica anche una responsabilità: se si vive in maniera sbagliata non avendo capito la verità delle cose si è meno colpevoli di chi conoscendo tutta la verità vive contro di essa.