Lo dice all’ANSA padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, ricordando come la scrittrice abbia voluto “esplorare territori difficilmente esplorati” anche quando parlava di Dio e di “come vivere la fede nel mondo di oggi. Questo lo ha fatto anche nel tempo della malattia con grande coraggio”.
Per Spadaro quindi “si può essere d’accordo o meno con le sue affermazioni ma bisogna riconoscerle il coraggio. Ha aiutato a pensare e aiuterà ancora a farlo”.
Essendo “una figura legata al mondo dell’espressione e dell’arte, il suo pensiero inquieto è difficilmente inquadrabile in schemi definiti, va accolto così come è e certamente ha espresso un desiderio di inclusione molto forte”.
Padre Antonio Spadaro ricorda l’incontro del 23 giugno scorso tra Papa Francesco e duecento artisti nella Cappella Sistina.
“Il Papa ha voluto salutarli uno per uno, io ero lì e ho notato la sua commozione e il suo sorriso quando è tornata al suo posto dopo aver parlato con Papa Francesco. L’impressione che ho avuto è che avesse fatto qualcosa che voleva veramente fare, in un momento in cui già stava vivendo una grande sofferenza”.