Si dice comunemente, «che cosa fanno le mamme per i propri figli». E questa donna straniera nel Vangelo (l’incontro di Gesù con la donna Cananea) è il classico esempio!

Gesù è duro nei suoi riguardi: non le rivolge neppure una parola! Gesù le rinfaccia di non essere ebrea e, infine, la offende paragonandola ai cani. E quella donna che fa? Invece di scoraggiarsi, invece di rinunciare, insiste, è ostinata.

E alla fine è Gesù che si arrende: «grande è la tua fede!». E la donna ottiene il miracolo! Cosa non riesce ad ottenere, chi crede davvero! La fede e l’amore vincono l’apparente durezza di Gesù. Così una donna pagana diventa maestra di perseveranza, di fede, di preghiera. Noi avremmo la stessa costanza nel pregare e nel credere? Ci contenteremmo delle briciole?

Forse ci nutriamo di tanti prodotti sofisticati, che abbiamo perso il senso e il gusto, il sapore del pane vero! Nonostante le tante opportunità che Dio ci offre, che la Chiesa ci presenta, che la Parola di Dio ci ricorda, la nostra fede è smorta, abitudinaria…

Gesù ci dimostra che è la fede che partorisce miracoli! Chiediamogli il dono di una fede semplice ma forte, coerente, costante, fiduciosa. Una fede che si rinnovi e ci rinnovi ogni giorno, ricordandoci che «credente non è chi ha creduto una volta per tutte, ma chi, in obbedienza al participio presente del verbo, rinnova il suo credo continuamente» (Erri De Luca).