Il lascito di san Tommaso d’Aquino: «Fede, ragione e immaginazione»

Parla il teologo domenicano Giuseppe Barzaghi. La memoria liturgica del Dottore Angelico e il 750° anniversario della sua morte, una occasione per approfondire anche aspetti meno noti della sua opera
La memoria liturgica di san Tommaso d’Aquino, che cade il 28 gennaio, è ogni volta anche un invito a riscoprire un aspetto della straordinaria eredità che il Dottore Angelico ha lasciato. Lo è ancora di più quest’anno, 750° anniversario della morte del santo, il 7 marzo, e preparazione al grande anniversario del 2025, gli 800 anni dalla nascita. Padre Giuseppe Barzaghi, domenicano, docente di Teologia fondamentale e dogmatica alla facoltà Teologica dell’Emilia Romagna e docente allo Studio filosofico domenicano di Bologna, nel suo studio La maestria contagiosa (Esd) ne ha sottolineato uno di questi aspetti, non abbastanza considerato: la forza immaginifica dell’Aquinate.

La fantasia era fondamentale anche nell’arte della memoria, allora di grande importanza.

Certamente. San Tommaso, presso i suoi contemporanei dotti era il grande commentatore di Aristotele, della Scrittura, il grande teologo, ma presso la gente comune era un uomo dotato di memoria prodigiosa. Quando nel De Prudentia spiega come si può ben memorizzare, il primo criterio è: associare le idee troppo astratte a delle immagini vivacissime.

Quando uno affronta la Somma Teologica, magari intimorito dalla sua mole, resta colpito e come alleggerito proprio dalla bellezza delle immagini, degli esempi, quasi in ogni articolo.

Ci lasci lei un’immagine esemplare usata da san Tommaso.

San Tommaso si ispira molto anche alla scuola dei Vittorini [scuola nell’Abbazia di San Vittore a Parigi ndr] che erano i grandi esperti dell’interpretazione delle immagini della Sacra Scrittura. Quando vuole rappresentare l’attività della nostra ragione nella conoscenza, prende l’immagine del volo degli uccelli e dice: esiste l’uccello che vola in modo roteante, circolare, oppure il volo che va avanti e indietro o il volo che va dall’alto in basso, dal basso in alto. Il moto circolare è il moto contemplativo, il moto che va avanti va dalla causa all’effetto, indietro è dall’effetto alla causa, dall’alto in basso è la deduzione, dal basso in alto è l’induzione. Ricordando il volo degli uccelli si ricordano tutte le formalità dell’attività conoscitiva.