«In nessun momento della mia intervista con il Papa ho percepito altri sentimenti verso Benedetto XVI che non fossero, l’affetto, la lealtà e l’ammirazione». Parola di Javier Martinez Brocal, il vaticanista di Abc (che fu anche il giornale di Joaquin Navarro-Valls) autore del libro “El Sucesor”(il Successore) in cui Francesco racconta il proprio rapporto con papa Ratzinger. Il libro uscirà oggi in Spagna e sarà pubblicato dopo l’estate anche in Italia (probabilmente da Marsilio). Ma intanto ne sono state fornite alcune anticipazioni, che riguardano il conclave del 2005, in cui fu eletto Benedetto XVI (Avvenire ne ha parlato ieri) i suoi funerali e alcune disposizioni date da Francesco per i propri. L’autore dell’intervista sottolinea però che il senso complessivo del volume è un altro. «Tutto nasce da una mia domanda al Papa: non ha l’impressione che Ratzinger sia stato “sequestrato” da una certa parte della Chiesa per usarlo contro di lei? E Francesco mi rispose: “Benedetto per me è stato un padre e mi ha aiutato molto. Sono completamente artificiose le contrapposizioni”».
Nel volume le affermazioni vengono suffragate con alcuni episodi. Il Papa racconta di quando, da arcivescovo di Buenos Aires, fu molto contento di ricevere la conferma da Benedetto XVI. E ricorda anche che durante il viaggio a Valencia, il Papa uscì dall’auto per salutarlo. In tempi più recenti, si fa riferimento all’episodio in cui alcuni cardinali andarono dal Papa emerito per accusare il Pontefice di eresia in merito ad alcune sue frasi sulle unioni civili. « Lui li ha ascoltati e con molta elevatezza li ha aiutati a distinguere le cose… Ha detto loro: ‘Questa non e’ un’eresia’. Come mi ha difeso!… Sempre mi ha difeso». Insomma, annota più di una volta il libro, non si lasciava strumentalizzare.