Abbiamo fatto… tutto quello che dovevamo fare (cf Gv 2,5) in questi giorni di Capitolo. Sappiamo di essere “servi inutili” (cf Lc 17,10), dove l’unico “utile” è la passione evangelica per tutti i chiamati! Ci siamo date un orizzonte in cui muoverci nel tempo che ci aspetta e che abbiamo così formulato:
«Alla scuola di Maria, in spirito sinodale e di corresponsabilità, ravviviamo il nostro essere donne consacrate per vivere con nuovo slancio missionario il ministero delle vocazioni in semplicità e carità evangelica, particolarmente accanto ai giovani e a chi vive situazioni di fragilità nella risposta vocazionale» (Obiettivo del Documento finale)
Abbiamo versato la semplice acqua della nostra vita nelle anfore della storia che siamo chiamate a vivere e ad abitare. Immaginiamo che su ogni anfora ci sia una scritta che identifica il dono che abbiamo ricevuto e vogliamo condividere per far festa con tutti.
Sulla prima anfora c’è scritto: LO SPIRITO DI MARIA
Maria apostola, madre, discepola, sorella è icona di uno stile sinodale e di presenza nella Chiesa: da lei impariamo ad essere Apostoline, donne consacrate, discepole e apostole.
Per vivere come Maria il “ministero delle vocazioni”, sentiamo il bisogno di esplicitare lo “spirito mariano” che attraversa tutta la nostra vita: «Che non onoriamo la Madonna solamente come Regina Apostolorum, ma che prendiamo il suo spirito! Non è un bel titolo!, è una legge il titolo, cioè deve precisare il nostro lavoro e deve indicare quale sarà la nostra attività, la nostra occupazione e il nostro desiderio: quello di cui dobbiamo vivere e per cui dobbiamo operare!». (AP 1958/1, p. 77)
Sulla seconda anfora c’è scritto: L’OGGI CI INTERPELLA
L’oggi chiede il servizio umile del nostro carisma. Stiamo in questo oggi per amarlo e servirlo con la stessa compassione di Gesù, riscoprendo in esso le antiche e le nuove povertà vocazionali che interpellano la nostra vita e ci chiedono una rinnovata apertura allo Spirito.
Laddove è più difficile per la complessità del mondo attuale, nei profondi cambiamenti antropologici, in situazioni nuove, variegate e plurali che ci scomodano, destabilizzano e interpellano, sentiamo necessaria la profezia dello stare accanto assumendo lo stile di Maria nel dare Gesù al mondo.
Sulla terza anfora c’è scritto: LA VICINANZA ALLE FRAGILITÀ NELLA RISPOSTA VOCAZIONALE
Dentro questi profondi cambiamenti, varie forme di fragilità nella vita ministeriale e consacrata nella Chiesa ci sollecitano ad un vivo coinvolgimento.
Desideriamo far crescere la sensibilità di ciascuna, l’attenzione comunitaria nell’accoglienza e le diverse modalità di sostegno che possiamo offrire.
Sulla quarta anfora c’è scritto: LA VITA CONSACRATA APOSTOLINA
La consacrazione e i voti sono il dono ricevuto dallo Spirito, da vivere e condividere per crescere nella maturità integrale e sostenerci reciprocamente, e ci orientano nella ricerca di strade concrete da percorrere nella vita e nell’apostolato.
Sulla quinta anfora c’è scritto: LA TESTIMONIANZA
Il primo apostolato vocazionale è la testimonianza personale e comunitaria.
Ognuna di noi è in cammino per assumere sempre di più lo stile sinodale nelle relazioni, per una fraternità più viva e per accoglierci nelle diversità.
Ci sentiamo responsabili anche nei confronti della nostra “Casa comune” (con scelte economiche, ecologiche, di cura dei poveri…) perché tutta la nostra vita sia un appello vocazionale.
Sulla sesta anfora c’è scritto: …IL NOME DI OGNI APOSTOLINA
Ognuna di noi, dalle sorelle della prima ora all’ultima giovane in formazione, nessuna esclusa, è un vaso di argilla (cf 2Cor 4,7) pieno di incontenibile grazia (Alda Merini), quella della vocazione; ognuna è chiamata a riversare su altri il dono ricevuto.
La nostra Cana è il mondo, in cui manca il vino della pace, della fratellanza e del senso della vita. Usciamo dal nostro Capitolo per tornare in “questo” mondo, attingendo a “queste” anfore con la speranza che anche il nostro piccolo apporto – benedetto da Dio – possa trasformare la realtà.
Grazie a sr. Marina Beretti, che ha guidato l’Istituto per 12 anni, accompagnandolo con fedeltà e dedizione; e a sr. Antonietta Leoni e a sr. Donatella Branco per il servizio svolto con passione tra noi.
Grazie a sr. Franca Zonta, delle Figlie di Maria Immacolata – Marianiste, presenza discreta, accogliente e attenta nei riguardi di tutte noi. Il suo aiuto è stato un dono prezioso per il buon svolgimento del Capitolo.
Grazie a quanti ci sono stati accanto in queste giornate capitolari, in particolare ai fratelli e alle sorelle della Famiglia Paolina.
Dio benedica tutti con la sua Pace e il suo Amore!
Le sorelle Apostoline partecipanti al 6° Capitolo generale