Lina Gulin
(n. Umago d’Istria (prov. Pola, Croazia) 30/09/1934 e nata in cielo 24/05/2004)
E’ stata una delle sorelle che il giorno della Madonna della Neve, nel 1978, avevano emesso i primi voti nell’Associazione “Ancilla Domini”, nelle mani di don Stefano Lamera, nella Cappella dedicata a Gesù Divino Maestro, alle “Beatitudini” a Trieste. La seconda guerra mondiale travolse la famiglia Gulin come molte altre in quei luoghi e fu tragedia: il padre morto tragicamente, i beni depredati, i sopravvissuti rifugiati in un campo profughi a Trieste. Dalla fine degli anni Cinquanta ha lavorato come collaboratrice con don Furio Gauss alla presidenza diocesana dell’Azione Cattolica ed al giornale diocesano “Vita Nuova”. Il suo fu un lavoro assiduo, umile ma preciso e intelligente per decenni, sia in tipografia sia nell’amministrazione e diffusione del giornale, ma dietro c’era tanta sofferenza fisica: una trentennale dipendenza dalla emodialisi che ritmava la sua vita a giorni alterni. La “buona notizia” dell’ “Ancilla Domini” le fu comunicata da don Gauss nel 1975 e fu subito accettata con gioia. Di lei don Gauss dichiara: “ La ricorderemo con il suo eterno sorriso, anche nei momenti più dolorosi. Qual è il segreto della sua riuscita? L’amore a Dio a cui si era consacrata da ancilla. E l’amore materno per noi sacerdoti. Per noi soffriva e offriva la propria vita, per la nostra santificazione e per le nuove vocazioni. La ricorderò sempre così, con ammirazione e gratitudine. E se la Chiesa me lo dovesse chiedere, sarei pronto a testimoniare l’eroicità delle sue virtù”. (“Ancilla Domini” giugno 2004 n. 5 , p 22)