Donatella Venturi
Savignano sul Rubicone (FC) 19/11/1962 e nata al cielo 24/11/2021
Donatella Venturi è stata un esempio di ancilla fedele, per l’intera sua vita, alla consacrazione nella Chiesa per i Sacerdoti: figlia spirituale di don Probo Vaccarini, si è dedicata con tutto il cuore alla sua assistenza, consapevole che era la volontà del Signore ed infatti era solita ripetere: “Mi è stato affidato”. Come dichiara la consorella Adele Bartoli, “gli anni passavano e Don Probo aveva sempre più bisogno di te, e tu… sei stata sempre presente con quella dolcezza e sobrietà e quella premura che solo una mamma può avere. Assomigliavi proprio a Maria con il suo Gesù.
Lo aiutavi in tutto. Eri il suo Angelo custode: preparavi l’Adorazione Eucaristica, lo aiutavi a vivere la Messa, le meditazioni e le preghiere…”. Nello stesso tempo Donatella aveva una mano tesa per tutti e per chi era indigente sovrabbondava in generosità. Anche Don Giovanni Vaccarini, nella Messa di suffragio nelle sue esequie, ha sostenuto che “ Donatella ha vissuto la missione in una maniera stupenda. Due sono gli strumenti: uno è la Parola, quella Parola che il Signore ci affida ogni giorno per cambiare e trasformare la nostra vita e ci aiuta a discernere i passaggi più impegnativi e difficili; il secondo è l’Eucaristia. L’Eucaristia (da Donatella) veniva prolungata dall’adorazione davanti al Signore, con la coscienza che Lui è lo Sposo. Tutta la vita di Donatella è questa consacrazione a Lui…in comunione profonda…. Ogni cosa è vissuta in questa comunione intima, profonda, totale.
In tutta la sua vita noi vediamo la presenza del Signore. E Gesù è il tutto, il centro, il punto di riferimento. Ogni cosa (Donatella) non la viveva come una ricerca personale per sé, come desiderio di apparire, ma con semplicità, umiltà; viveva questo dono nel nascondimento, nella discrezione, nell’attenzione, nell’approfondimento. Attenta a ogni cosa. Non so quante volte ho ringraziato il Signore per la presenza di Donatella accanto al babbo. Questo è il compito delle Ancillae . Questa unione con il Signore diventa servizio, dono, attenzione, cura ai fratelli.
La capacità di essere un segno, un richiamo, un sostegno in tutte le situazioni. La strada di avere cura dei fratelli è la strada che ci unisce profondamente al Signore. Tutto quello che viviamo è un’occasione di unione a Lui, anche la prova della malattia, della sofferenza… Il dono della sua vita è un continuo richiamo anche per noi: vivere ogni giorno, ogni istante con la coscienza che noi stiamo operando, collaborando al Regno di Dio. E soprattutto, tutto quello che facciamo è una risposta a quello che abbiamo ricevuto. E tutto quello che noi viviamo è un seme per l’eternità! Ora la Consacrazione ci richiama a questo punto.
Tutti noi, nel dono del Battesimo apparteniamo al Signore. Vivere la vita in questa dimensione, con serietà con il Signore, ci richiama che non possiamo sciupare nulla di quello che viviamo su questa terra. Tutto è un dono, tutto un’occasione, tutto è un passo verso l’eternità. Amen!” ”. E con Adele Bartoli ringraziamo la Trinità SS.ma che ci ha donato come sorella una rosa così profumata di tante virtù. (cfr “Ancilla Domini” marzo – aprile 2022 n.2, pp25/27)