Papa Francesco continua, anche dall’ospedale, a lanciare appelli per la pace e il 15 marzo Roma ospiterà una grande manifestazione per un’Europa più giusta e solidale. Migliaia di cittadini e numerose realtà cattoliche parteciperanno per ribadire il ruolo dell’Europa a favore della giustizia sociale

Papa Francesco non ha mai smesso di lanciare appelli per la pace, e il 15 marzo 2025 Roma ospiterà una grande manifestazione a favore dell’Europa e del suo ruolo nel promuovere la giustizia e la riconciliazione tra i popoli. Migliaia di cittadini e numerose associazioni cattoliche scenderanno in piazza per ribadire la necessità di un’Unione Europea impegnata nella difesa della pace e della dignità umana.

Perché si scende in piazza

La manifestazione nasce in risposta ai recenti conflitti e alle crescenti tensioni geopolitiche, con l’obiettivo di sollecitare l’Europa a essere protagonista nella mediazione e nella solidarietà internazionale. Le realtà cattoliche che hanno aderito sottolineano l’urgenza di “costruire ponti e non muri”, come ha spesso ricordato Papa Francesco.

«Non possiamo rimanere indifferenti di fronte alle guerre che ancora insanguinano il mondo. L’Europa deve farsi promotrice di dialogo e riconciliazione», ha dichiarato l’Azione Cattolica in un suo comunicato. L’associazione sarà presente con le proprie bandiere, ha ribadito il valore dell’azione concreta: «Scendere in piazza è necessario perché la pace non resti una questione intellettuale. Tutti insieme siamo una forza grande, una rete di pace», ha dichiarato Marco Di Tommasi, presidente dell’AC di Roma. Anche Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) ha portato centinaia di giovani scout da tutta Italia. Il presidente nazionale Francesco Scoppola ha detto: «In tanti ci hanno chiesto: perché gli scout? Perché questa è casa nostra, è casa di tutti noi, artigiani di pace».

In prima fila anche la Comunità di Sant’Egidio, che ha sottolineato la necessità di «una politica europea che ponga al centro la tutela dei diritti umani e l’accoglienza dei più deboli». Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio ed editorialista di Famiglia Cristiana: «L’unica soluzione è quella di cercare una ‘pace dei forti’. Con papa Francesco, lanciamo un appello accorato al presidente della Russia affinché faccia cessare la spirale della guerra, e al presidente ucraino perché sia aperto a serie proposte di pace».

In corteo per l’Europa unita e pacifica anche il Movimento dei Focolari, che ha ribadito l’importanza della «cultura dell’incontro e della fraternità universale come antidoto alle divisioni», Pax Christi, che ha espresso la sua preoccupazione per «una politica internazionale che troppo spesso dimentica il valore sacro della vita umana» e Focsiv (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), che ha denunciato «le ingiustizie sociali e le guerre che generano povertà e migrazioni forzate».

Tra le realtà presenti a Roma sabato 15 marzo ci sono anche Comunione e Liberazione, che ha sottolineato il ruolo della fede nella costruzione della pace: «La nostra speranza per l’Europa è un impegno concreto per il bene comune», Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori), che ha affermato: «Un’Europa giusta è quella che garantisce dignità e diritti a tutti i lavoratori». E i manifestazione saranno presente anche i missionari di varie congregazioni, uniti nel messaggio: «Abbiamo visto con i nostri occhi le sofferenze dei popoli colpiti dalle guerre: chiediamo alla politica di ascoltare il grido dei poveri».

La manifestazione del 15 marzo si preannuncia come un momento di forte mobilitazione civile e religiosa. I partecipanti vogliono rilanciare l’idea di un’Europa che non sia solo un’unione economica, ma anche una comunità di valori fondata sulla pace, la giustizia e la solidarietà. Un messaggio che Papa Francesco continua a ripetere con forza: «Non possiamo arrenderci alla guerra come inevitabile. La pace è possibile e l’Europa deve esserne testimone».