Riunito nel capoluogo siciliano il quarto Forum di diverse realtà ecclesiali. L’intento è quello di “contribuire alla definizione di alcune linee di riferimento per un rinnovato e competente impegno civile, in settori importanti come la politica, cittadinanza, la pace, l’ambiente, la comunicazione”.
Promuovere un confronto costruttivo per generare azioni sociali e politiche concrete in risposta ai bisogni del Paese. È questo l’obiettivo dei temi che si affrontano al IV Forum Nazionale di Etica Civile a Palermo. «Etica civile significa provare a ritessere, spiega Simone Morandini, coordinatore del Forum di Etica Civile quelle relazioni che stanno al cuore della convivenza delle nostre città. Le città, intese sia nella loro concretezza locale che in quella più ampia del nostro Paese e ancora più grande del Mediterraneo e del globo terrestre. Riflettere sulla città in un contesto di dialogo significa riconoscere che c’è bisogno della convergenza di molte voci per una città come luogo plurale, luogo di incontro tra le diversità per la costruzione del bene comune. La città nasce solo da un dialogo costante tra coloro che operano con poteri decisionali e coloro che la abitano, vivendola nel quotidiano». Una parte significativa è stato anche lo spazio dedicato alla voce dei giovani “che ci stimolano a guardare il presente con gli occhi del futuro”.
“La scelta di realizzare il Forum a Palermo «richiama l’orizzonte mediterraneo come scenario di pace, afferma p. Giovanni Notari; uno spazio denso di parole di pace anche se, purtroppo oggi, scenario di violenza, tra Europa, Africa e Medio Oriente». I quattro temi scelti su cui hanno lavorato i gruppi per avviare un vero confronto costruttivo e partecipativo sono stati: la dimensione ecologica intesa non soltanto come ricerca di pace tra gli uomini ma anche con la terra. Altro tema importante è stato quello dedicato alla politica perché questa possa essere concretamente al servizio delle persone e dei loro bisogni lontano da logiche egoiste e autoreferenziali. Il Mediterraneo si pone come nuova variabile geopolitica che, oggi, sta vivendo una profonda trasformazione. «Il nostro impegno è, allora, quello di favorire una società generativa che, lontano da individualismi e interessi di parte, ha a cuore la crescita di prospettive future per i giovani. C’è bisogno di confrontarsi e collegarsi per sognare un territorio e un Paese che sia ben altro rispetto alle linee di tendenza che si stanno affermando».