«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui» (Giovanni, 6, 56)
Ha appena concluso il suo discorso eucaristico, sul «pane di vita», riferito nel capitolo 6 del Vangelo di Giovanni, e Gesù è circondato dai suoi discepoli piuttosto perplessi. Più in là la folla che l’aveva ascoltato nella sinagoga di Cafarnao, la città che s’affacciava sul lago di Tiberiade, sta reagendo aspramente: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?» (6, 52). Un brivido d’orrore li percorre, sospettando un possibile cannibalismo, un tabù assoluto per Israele (e non solo). Anche i discepoli, però, reagiscono e gli dicono: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?» (6, 60). Significativo è l’originale greco ove si usa l’aggettivo sklerós: quello di Gesù è un discorso “sclerotico”, recalcitrante a ogni intelligenza e comprensione normale. Non per nulla, poco dopo, l’evangelista annota: «Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andarono più con lui» (6, 66). L’incomprensione si basa sull’ascolto “letteralistico” di quelle parole che in realtà rimandano solo a una comunione («mangiare») personale («carne e sangue») con Cristo.
Abbiamo, così, pensato — a partire dalla prossima puntata di questa rubrica — di selezionare le principali parole “scandalose” pronunciate da Cristo, per intuirne la portata autentica. Egli era consapevole di creare sconcerto, tant’è vero che in quel giorno a Cafarnao aveva replicato così: «Questo vi scandalizza?» (6, 61). Il verbo “scandalizzare” e il sostantivo “scandalo” sono un ricalco dal greco e letteralmente significano “far inciampare” chi sta camminando attraverso una “pietra dello scandalo”, come ancor oggi siamo soliti dire.
Sono vari gli esegeti che hanno collezionato queste frasi provocatorie assegnando ai loro studi titoli diversi e curiosi: a esempio, l’americano Frederick Fyvie Bruce ha scelto Hard Sayings of Jesus (1983); Ludwig Monti con Le parole dure di Gesù (2012) ha ripreso un titolo della francese Monique Piettre (1989); un altro francese, Jean Darré, ha optato per Paroles choc de Jésus (2011), termine che — nella forma inglese più comune — abbiamo adottato anche noi per la nostra rubrica; l’italiano Giuseppe Barbaglio ha calcato la mano con Le parole violente sulla bocca di Gesù (1998 e 2008), mentre il francese Marc Sevin è ricorso all’evangelico Les paroles scandaleuses de Jésus (1992).
Ma quali sono queste frasi shock/hard/dure/scandalose di Gesù? In attesa di selezionarle e spiegarle nelle varie tappe del nostro itinerario testuale evangelico, ne citiamo un po’ a caso alcune. A esempio: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre […] e persino la propria vita, non può essere mio discepolo» (Luca, 14, 26). Oppure: «Chiunque guarda una donna per desiderarla ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Matteo, 5, 28). O ancora: «Non crediate che sia venuto sulla terra a portare pace: sono venuto a portare non pace ma spada!» (Matteo, 10, 34). Nella prossima puntata, considerato il contesto storico drammatico in cui viviamo ora, partiremo proprio da quest’ultima frase “scandalosa” per il nostro itinerario testuale.