Il Divino, tò Thêion: come sarebbe possibile per me condurre la vita senza il Divino? Il Divino è la vita della vita. È la natura della natura. È il bene, la bellezza, la giustizia. È l’amore. È l’amicizia, è la rettitudine che non tradisce gli ideali e non si vende.
È la volontà di generare bene e giustizia senza nessuna volontà di potenza, senza guadagnarci nulla, magari anzi talora perdendoci, perdendo persino la vita, com’è capitato ad alcuni che hanno perso la vita per servire il bene e la giustizia. Questo è il Divino, e come si può vivere senza di esso? Io per lo meno non ci riesco.
La selezione naturale di Darwin, la lotta di classe di Marx, la volontà di potenza di Nietzsche, le pulsioni di Freud, non sanno spiegare questo slancio etico e spirituale; lo trascinano in basso, riducendolo a un gioco scontato, spesso meschino, senza saper rendere conto del desiderio di elevazione e di luce che è il sale e la poesia dell’umanità.
Io penso invece che in questo desiderio sia in gioco un principio diverso, che eleva verso l’alto e non trascina verso il basso, e che consiste in ciò che la mente dei migliori già molti secoli fa ha percepito e chiamato trascendenza.